Focus Leggi/Normative
Questo articolo ha più di 3 anni
Ufficialmente in vigore il DL di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica
Finalmente attivati gli 800 milioni di euro stanziati per la riqualificazione energetica dell'edilizia pubblica e privata italiana entro il 2020.

E’ stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dlgs 102/2014 di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che ha come fine ultimo il conseguimento dell’obiettivo 20-20-20 (riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, dei consumi energetici e del fabbisogno di energia primaria) entro il 2020, in tutti i territori aderenti all’Unione Europea.
Il decreto, in vigore già dal 19 luglio 2014, prevede una serie di misure strutturali da adottare nel medio e lungo periodo, volte alla promozione e al miglioramento delle prestazioni energetiche, tanto degli edifici pubblici che privati.
Organo preposto alla definizione delle strategie per la riqualificazione energetica degli immobili residenziali, pubblici e privati, e alla promozione degli edifici a energia quasi zero, sarà ENEA, ente pubblico per le nuove tecnologie, l'energia e l’ambiente, alle dipendenze del Ministro dello Sviluppo Economico italiano.
Nello specifico, l’ordinanza ministeriale prevede una riqualificazione energetica pari ad almeno il 3% della superficie coperta utile climatizzata per gli edifici di proprietà della Pubblica Amministrazione, con metratura superiore a 500mq (ridotta a 250mq a partire dal 2015). Restano esclusi dal provvedimento i luoghi di culto e difesa, nonché gli immobili vincolati, qualora gli interventi modifichino in maniera sostanziale il loro aspetto. Interessante il fatto che la normativa venga applicata non solo agli edifici in quanto tali, ma anche ai loro occupanti, tenuti essi stessi ad adottare comportamenti virtuosi, volti alla riduzione dei consumi energetici.
Nel quadro della nuova programmazione 2014–2020, si calcola che saranno destinati 355 milioni di euro, degli 800 milioni complessivi già stanziati, per i soli interventi di riqualificazione degli edifici pubblici, ai quali potranno eventualmente sommarsi fondi provenienti da privati.
Anche in futuro, le PA dovranno adeguarsi, in caso di acquisto di immobili o di servizi e prodotti, all’osservanza dei requisiti minimi di efficienza energetica previsti dal decreto.
Per quanto riguarda invece l’edilizia residenziale privata e il terziario, viene riconfermato, non senza la consueta polemica Stato-regioni, l’obbligo di termoregolazione per tutti gli edifici con riscaldamento centralizzato entro il 31 dicembre 2016.
Le PMI ad alto consumo di energia o energivore saranno obbligate, a partire dal 5 dicembre 2015, ad effettuare revisioni energetiche periodiche, al fine di ridurre i propri consumi di energia, a fronte di contributi statali per 105 milioni di euro.
In ultima, è stato istituito il Fondo nazionale per l’efficienza energetica, destinatario di circa 70 milioni di euro l’anno, che avrà il compito di concedere garanzie ed erogare finanziamenti per gli interventi di efficienza energetica.
Grande soddisfazione per le novità contenute nel decreto è espressa dallo stesso Presidente di Assotermica, Alberto Montanini, il quale fa sapere che l’attuale formulazione della norma “spingerà decisamente verso l’adozione di tecnologie ad alta efficienza”, come caldaie a condensazione e apparecchi ibridi. Di fatto, grazie alla semplificazione delle modalità consentite per l’evacuazione dei fumi di scarico degli impianti termici (ad es. scarico a parete), si sono riviste, aumentandole, le tipologie e le caratteristiche dei generatori che possono beneficiare di tale agevolazione e dunque diffondere buone pratiche di efficienza energetica.
Il decreto, in vigore già dal 19 luglio 2014, prevede una serie di misure strutturali da adottare nel medio e lungo periodo, volte alla promozione e al miglioramento delle prestazioni energetiche, tanto degli edifici pubblici che privati.
Organo preposto alla definizione delle strategie per la riqualificazione energetica degli immobili residenziali, pubblici e privati, e alla promozione degli edifici a energia quasi zero, sarà ENEA, ente pubblico per le nuove tecnologie, l'energia e l’ambiente, alle dipendenze del Ministro dello Sviluppo Economico italiano.
Nello specifico, l’ordinanza ministeriale prevede una riqualificazione energetica pari ad almeno il 3% della superficie coperta utile climatizzata per gli edifici di proprietà della Pubblica Amministrazione, con metratura superiore a 500mq (ridotta a 250mq a partire dal 2015). Restano esclusi dal provvedimento i luoghi di culto e difesa, nonché gli immobili vincolati, qualora gli interventi modifichino in maniera sostanziale il loro aspetto. Interessante il fatto che la normativa venga applicata non solo agli edifici in quanto tali, ma anche ai loro occupanti, tenuti essi stessi ad adottare comportamenti virtuosi, volti alla riduzione dei consumi energetici.
Nel quadro della nuova programmazione 2014–2020, si calcola che saranno destinati 355 milioni di euro, degli 800 milioni complessivi già stanziati, per i soli interventi di riqualificazione degli edifici pubblici, ai quali potranno eventualmente sommarsi fondi provenienti da privati.
Anche in futuro, le PA dovranno adeguarsi, in caso di acquisto di immobili o di servizi e prodotti, all’osservanza dei requisiti minimi di efficienza energetica previsti dal decreto.
Per quanto riguarda invece l’edilizia residenziale privata e il terziario, viene riconfermato, non senza la consueta polemica Stato-regioni, l’obbligo di termoregolazione per tutti gli edifici con riscaldamento centralizzato entro il 31 dicembre 2016.
Le PMI ad alto consumo di energia o energivore saranno obbligate, a partire dal 5 dicembre 2015, ad effettuare revisioni energetiche periodiche, al fine di ridurre i propri consumi di energia, a fronte di contributi statali per 105 milioni di euro.
In ultima, è stato istituito il Fondo nazionale per l’efficienza energetica, destinatario di circa 70 milioni di euro l’anno, che avrà il compito di concedere garanzie ed erogare finanziamenti per gli interventi di efficienza energetica.
Grande soddisfazione per le novità contenute nel decreto è espressa dallo stesso Presidente di Assotermica, Alberto Montanini, il quale fa sapere che l’attuale formulazione della norma “spingerà decisamente verso l’adozione di tecnologie ad alta efficienza”, come caldaie a condensazione e apparecchi ibridi. Di fatto, grazie alla semplificazione delle modalità consentite per l’evacuazione dei fumi di scarico degli impianti termici (ad es. scarico a parete), si sono riviste, aumentandole, le tipologie e le caratteristiche dei generatori che possono beneficiare di tale agevolazione e dunque diffondere buone pratiche di efficienza energetica.