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04.09.2012
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Nuova strategia energetica nazionale: 55%, efficienza, rinnovabili, gas e idrocarburi

Nei giorni scorsi è circolata una bozza del Ministero dello Sviluppo Economico, che, in un documento di 100 pagine, illustra la nuova “Strategia Energetica Nazionale” promossa dal ministro Passera e dal governo Monti. La versione definitiva e ufficiale della bozza dovrebbe essere diffusa nei prossimi giorni.

Obbiettivo primario del piano sarebbe quello di ridurre il costo dell’energia e incentivare risparmio energetico e crescita sostenibile, riducendo la dipendenza dagli altri paesi europei e raggiungendo gli obbiettivi EU al 2020. Per questi traguardi ambiziosi servirebbero 180 miliardi di euro da mettere in campo entro il 2020, con investimenti sull’efficienza energetica, le rinnovabili, la produzione nazionale di idrocarburi e il gas. Vediamo nel dettaglio gli interventi previsti.

Efficienza energetica e detrazioni del 55%

Le detrazioni del 55% dovrebbero essere prorogate nel tempo, con percentuali diverse, direttamente proporzionali all’effettivo risparmio energetico calcolato sugli interventi di riqualificazione energetica. Inoltre, seguendo i programmi della UE sulle Smart Cities, il governo introdurrà misure per declinare il risparmio energetico anche su scala urbana, con interventi di riqualificazione del tessuto edilizio, delle reti, e della mobilità.

Energie rinnovabili

Il piano prevede investimenti per 50 miliardi di euro, spalmati fino al 2020, con l’obiettivo di raggiungere a superare di qualche punto il 20% (quota imposta dall’UE) sulla produzione totale di energia elettrica.

Gas

Il governo punta alla costruzione di nuovi rigassificatori e dell’hub sud-europeo di cui si parla già da diversi anni, al fine di ridurre il costo del metro cubo, allineandolo a quello dei paesi del nord Europa.

Idrocarburi

Aumento di 8 punti della produzione nazionale di idrocarburi, attraverso 15 miliardi di euro di investimento, che creeranno circa 25 mila nuovi posti di lavoro e un risparmio sulla bolletta energetica nazionale di circa 5 miliardi, dovuto alle minori importazioni.