Focus Innovazioni

04.02.2020
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Luce solare e nanotecnologie per la depurazione delle acque grigie: risparmio del 30% dell’acqua potabile

Inizia ora la fase di prototipazione di due sistemi innovativi per la depurazione di luce solare e nanotecnologie sviluppati dal Progetto Microwatts
Potrebbe essere presentato a breve il primo prototipo di dispositivo per la depurazione delle acque grigie che sfrutta la luce solare e le moderne nanotecnologie, permettendo il riutilizzo efficiente delle acque di scarto di impianti industriali o lavandini e docce domestiche per usi agricoli o usi domestici secondari.
 
Dopo una fase di studio in laboratorio durata un anno e mezzo, il progetto Microwatts è pronto per passare alla fase successiva, inaugurata con un incontro di tre giorni tra i partner europei tenutosi a Catania.
 
Microwatts è un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma Interreg V-A Italia Malta con un ammontare pari a 2.5 milioni di euro. I partner coinvolti sono enti di eccellenza delle due nazioni, a gestire prioritariamente il progetto c’è l’Università di Malta, seguita dal Consiglio nazionale delle ricerche di Catania, il Mcast, l’Università di Catania e due imprese medio-piccole: Econetique e Plastica Alfa.
 
L’obiettivo generale del progetto è quello di arrivare a realizzare due diversi sistemi di purificazione acque che saranno installati nel maggio 2021 presso cinque aziende siciliane, delle PMI selezionate appositamente dai partner. Dopo lunghi mesi di studio teorico si passa ufficialmente alla parte pratica, nel tentativo di realizzare prototipi per due diversi sistemi di purificazione.
Uno sarà simile ad un pannello solare e funzionerà sfruttando la luce solare, mentre il secondo avrà forma tubolare e si baserà su principi propri delle nanotecnologie, utilizzando la reazione tra materiali attivi fotocatalitici e delle lampade a led.
 
Le potenzialità delle nano-tecnologie e degli strumenti tecnologici di ultima generazione sono stati  presentati alle aziende catanesi attraverso un seminario che si è tenuto la settimana scorsa, come conclusione di una tre giorni di incontri tra partner.
 
Giuliana Impellizzeri, coordinatrice dell’unità Cnr, ha raccontato: “Abbiamo voluto spiegare alle imprese come funzionano questi materiali innovativi nano-strutturati, farne cogliere le potenzialità e instaurare con loro un dialogo per poter successivamente installare i prototipi”.

“Crediamo che ciò avrà un impatto importante sulla società – ha spiegato il coordinatore del progetto MicroWatTS, Maurice Grech, del dipartimento di ingegneria metallurgica e dei materiali dell’Università di Malta – basti pensare il secondo problema dell’Umanità, dopo l’energia è l’acqua, problema assai avvertito nelle due isole del Mediterraneo, Sicilia e Malta appunto”.
 
I sistemi di depurazione delle acque grigie su cui lavora il Progetto MicroWatts dovrebbero arrivare a far risparmiare fino al 30% dell’acqua potabile utilizzata nella maggior parte delle famiglie e delle aziende, contribuendo efficacemente al risparmio della risorsa idrica e alla sostenibilità dell’abitare e delle attività umane.