Focus Dal mondo

16.10.2014
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Uno studio internazionale dimostra che essere “Green” e ridurre le emissioni migliora il business delle aziende

Uno studio internazionale di CDP dimostra come ridurre le emissioni nocive in atmosfera sia un fattore che fa bene al business delle aziende, come dimostra la classifica delle aziende più Green al mondo.
CDP, organizzazione non governativa internazionale per l’economia sostenibile, ha diffuso i risultati di una ricerca sulle performance ambientali di circa 2000 aziende di tutto il mondo, dalla quale è emerso che la salvaguardia dell’ambiente è condizione fondamentale anche per la difesa del proprio business.

CDP ha quindi sfatato un mito che sembrava intoccabile: minori emissioni di carbonio nell’atmosfera non si traducono in minori profitti per le aziende, anzi, proprio la consapevolezza dei rischi e degli effetti negativi sulla produzione derivanti dal cambiamento climatico spingerebbe sempre più aziende ad adottare strategie di integrazione del proprio business con l’ambiente circostante sul medio-lungo periodo.

Il rapporto “The A list: Climate Performance Leadership Index 2014”, realizzato su indicazione di quasi un migliaio di investitori internazionali, che rappresentano più di 1/3 del capitale mondiale investito, ha raccolto i dati ambientali di circa 2000 società globali e delle loro attività di business, misurandone appunto la performance nel rapporto produzione/impatto ambientale.

La classifica stilata da CDP evidenzia come ben 187 aziende, tra le quali figurano i colossi di Apple, Microsoft, Google, BMW e Samsung, hanno ottenuto la tanto agognata classificazione “A”, un riconoscimento che premia le imprese più virtuose dal punto di vista delle strategie aziendali per la riduzione delle emissioni nocive e dunque della propria incidenza sul cambio climatico. Nel complesso, rispetto al 2013, le aziende più virtuose in performance ambientali hanno ridotto di circa 33 milioni di tonnellate le emissioni dannose in atmosfera.

Le politiche aziendali per l’ottimizzazione delle performance ambientali non sono comunque sufficienti, sottolinea lo studio, in quanto servono anche politiche governative comuni, sia a livello nazionale che continentale, come ad esempio il pacchetto climatico europeo “EU 2030 Climate&Energy Package”, una legislazione tra le più severe al mondo in materia di clima e energia.

Non è un caso se metà delle aziende più performanti dal punto di vista dell’impatto ambientale hanno sede proprio nel continente europeo, esempio brillante di adozione di strategie smart per la tutela dell’ambiente. Un terzo delle imprese sarebbe invece localizzato in USA e Giappone, mentre più di un quarto fra le più alte in classifica risiederebbe in Spagna e Belgio.

In Italia il Rapporto che illustrerà le migliori aziende nazionali per sostenibilità ambientale verrà presentato ufficialmente il 5 novembre 2014 presso Borsa Italiana. Probabilmente, come annunciato ieri da Robur in occasione del convegno “L’ultima frontiera dell’efficienza energetica nel riscaldamento” patrocinato da AiCARR, tra le più performanti dal punto di vista ambientale figurerà Carrefour, nota catena di alimentari, che ha riqualificato ben 14 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale, riducendo fino a 53,6 tonnellate di CO2 le proprie emissioni in un anno.