Focus Dal mondo

02.03.2018

Una centrale solare termodinamica da 10mila metri quadrati è sorta in Egitto grazie all’ENEA

A circa 40 km da Alessandria d’Egitto è sorta la prima centrale solare termodinamica del Nord Africa con tecnologia ENEA. Un mega progetto da replicare in altre località del continente africano
La tecnologia italiana di ENEA sbarca in Africa grazie alla prima centrale solare termodinamica inaugurata a Borg-el-Arab.
 
Il grande impianto composto da 18 specchi parabolici lunghi 100 metri ciascuno ricopre una superficie di 10 mila metri quadrati, lo spazio di circa due campi da calcio, è stato realizzato dal progetto MATS (Multipurpose  Applications by Thermodynamic Solar) coordinato dall’ENEA nella località di Borg-el-Arab, a circa 40 km da Alessandria d’Egitto.
 
L’impianto è stato progettato ed installato secondo la tecnologia ideata dal premio Nobel Carlo Rubbia: essa prevede l’utilizzo di sali fusi alla temperatura massima di 550°C  come fluidi di processo e l’uso di un sistema di accumulo termico il cui compito è quello di distribuire l’energia anche in assenza di radiazione solare.

Se combinato con altri combustibili di tipo tradizionale l’impianto può arrivare a produrre in modo stabile dino a 5MW di calore ad alta temperatura, fino a 1 MW di energia elettrica oltre a circa 250 metri cubi di acqua dissalata al giorno.
 
Questo grande impianto è già stato integrato con le reti di distribuzione di elettricità, gas e acqua locali; nonostante ciò può lavorare anche off-grid e, con cifre di produzione previste, si stima potrà soddisfare i consumi di una comunità di oltre 1000 abitanti.
 
Grande quindi la soddisfazione dell’ENEA per il raggiungimento di questo straordinario traguardo: “Il progetto MATS dimostra sia la validità della tecnologia tutta italiana, e in particolare di quella ENEA, del solare termodinamico, sia la capacità di ricerca, università e industria di mettere a sistema le proprie competenze cooperando in modo efficace con le realtà locali” ha affermato Tommaso Crescenzi, responsabile della divisione “Solare Termico e Termodinamico” dell’ENEA.
 
Il lavoro dell’ENEA ad Borg-el-Arab non si è però concluso con la grande inaugurazione che ha visto la partecipazione dell’ambasciatore d’Italia al Cairo Giampaolo Cantini e dell’ambasciatore Ue Ivan Surkos; dei ministri egiziani dell’Elettricità e Fonti rinnovabili, Mohamed Shaker, e dell’Università e Ricerca, Khalid Atef Abdul Ghaffar, oltre che del presidente dell’Accademia per la ricerca scientifica d’Egitto (ASRT), Mahmoud Sakr.
 
D’ora in poi il ruolo dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) in quei luoghi sarà quello di istruire le comunità locali affinché possano gestire autonomamente l’impianto; un modo, questo, per creare nuovi posti di lavoro nel settore delle rinnovabili che nel Nord Africa può diventare sempre più strategico.
 
Superata questa fase, ed eliminate le eventuali problematiche, lo scopo dell’ENEA è quella di replicare il modello di centrale solare termodinamica per ripetere quest’esperienza in altre aree del Nord Africa e del Medio Oriente.