Dossier tecnico

21.07.2015

La contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati

Soluzioni, costi, normativa

La contabilizzazione del calore è una procedura che serve per rilevare la quantità di fluido vettore usato per riscaldare/raffrescare gli ambienti e/o l’uso di acqua calda sanitaria, e si riferisce, in particolare, alla contabilizzazione individuale del calore, che interessa gli impianti di climatizzazione centralizzati all’interno di condomini o di più unità immobiliari.

In questo dossier vedremo quali sono le soluzioni tecniche disponibili per la contabilizzazione del calore, incluse le valvole termostatiche; vedremo i contabilizzatori di calore, i prezzi per l’installazione delle apparecchiature e la possibilità di risparmio; approfondiremo la normativa di riferimento; valuteremo quali sarebbero le eventuali ricadute in termini di efficienza energetica e quale potrebbe essere il ruolo delle ESCo in quest’ambito.

Definizione di contabilizzazione del calore e soluzioni tecniche disponibili

contatore-acqua

Figura 1 - Esempio di contacalorie

La contabilizzazione del calore è una procedura di rilevamento della quantità di fluido scaldante utilizzato per il riscaldamento degli ambienti e/o l'utilizzo di Acqua Calda Sanitaria (ACS), che riguarda soprattutto gli impianti condominiali o a servizio di più unità immobiliari.

Ci sono apparecchi di lettura di vario tipo, ma sostanzialmente si tratta di contatori dell'acqua appositamente tarati per il rilevamento del volume d'acqua calda utilizzato da una unità immobiliare.

 

Nel modulo satellitare l’impianto si comporta come se fosse una piccola centralina di teleriscaldamento, con un circuito principale proveniente dalla Centrale Termica, ad alta temperatura, che alimenta sia il circuito del riscaldamento che quello dell’ACS tramite uno scambiatore di calore (fig. 2).

modulo-satellitare-per-riscaldamento

Figura 2 - Modulo satellitare per riscaldamento e ACS (IVAR)

 

contabilizzazione-centralizzata

Figura 3 - Schema tipico di impianto con moduli satellitari e contabilizzazione centralizzata

Spesso, per facilitare la lettura dei consumi, i contatori sono dotati di una presa dati che trasmette via cavo i rilevamenti di ogni singolo contatore ad un concentratore posto, solitamente, nella centrale termica. Il rilevamento dei dati può avvenire quindi localmente (si tratta di un semplice file tipo Excel) oppure può essere trasmesso in remoto via internet al gestore dell'impianto.

La contabilizzazione del calore ai fini della ripartizione delle spese condominiali, quindi per più unità immobiliari servite da un unico impianto centralizzato, avviene con sistemi di rilevamento del calore dissipato dai corpi scaldanti attraverso apparecchiature installate su ognuno di essi, e tarato sulla base del fabbisogno termico del locale.

Per installare un sistema di contabilizzazione del calore occorre effettuare una serie di interventi sull'impianto di generazione del calore. Se l'edificio/impianto è di recente costruzione (dopo il 2007) quasi sicuramente sarà già stato costruito con tutte le caratteristiche necessarie, ma se risale ad anni precedenti il sistema va integrato.

Gli interventi da effettuare sull’impianto di generazione del calore, per installare un sistema di contabilizzazione del calore, sono:

  • Sostituzione delle valvole termostatiche;
  • Lavaggio dell’impianto;
  • Installazione di un defangatore in centrale termica;
  • Sostituzione delle elettropompe di circolazione con altre che abbiano i motori elettrici dotati di inverter.

Contabilizzazione del calore: prezzi e risparmio

È possibile quantificare a grandi linee il costo dell'installazione delle apparecchiature.

Per le operazioni di sostituzione della valvola del radiatore e la posa del rilevatore di temperatura, l’intervento è quantificabile mediamente in circa 130/150€ per ogni corpo scaldante in base alla quantità delle apparecchiature e alla difficoltà di intervento (spesso i radiatori non sono agevolmente raggiungibili perché segregati dietro ai mobili).

Per le altre operazioni, invece, dipende molto dalle dimensioni dell’impianto, poiché il costo delle elettropompe può variare dalle poche centinaia di euro a diverse migliaia. Inoltre, intervenendo in impianti datati, è possibile che sia necessario effettuare un aggiornamento alle normative degli impianti gas e/o elettrici.

Per quanto riguarda le operazioni di pulizia dell’impianto, si tratta principalmente di costo di mano d’opera, in quanto i solventi utilizzati hanno un costo trascurabile.

Quantificare il risparmio e il rientro del costo è ancora più difficile, dal momento che è necessario valutare due componenti: quella fiscale e quella di puro risparmio in bolletta (spese condominiali).

A sua volta il puro risparmio in bolletta è difficile da quantificare.

Una parte della spesa sostenuta trova ristoro negli incentivi fiscali legati alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche.

Contabilizzazione del calore: normativa

All’origine di tutta questa innovazione vi è la direttiva europea 2012/27/UE, che sottolinea la necessità di aumentare l’efficienza energetica nell’Unione, in modo da ottenere “un risparmio dei consumi di energia primaria dell'Unione del 20%, rispetto alle proiezioni entro il 2020.”

Vi sono, naturalmente, una pluralità di regole e comportamenti virtuosi da seguire.

Si tratta di una direttiva, recepita dallo Stato italiano, che nelle intenzioni dei legislatori comunitari mira a rendere consapevoli i consumatori dei propri consumi, con lo scopo di adeguare gli stili di vita verso comportamenti più virtuosi.

Il recepimento di questa normativa è avvenuto, in Italia, con il d.lgs. 102 del 4/7/2014.

Viene dato tempo sino al 31/12/2016 per adeguarsi a tale disposizione, imponendo sanzioni pecuniarie ai trasgressori (da 550 a 2500€).

La contabilizzazione in Italia è quindi prevista già da tempo, anche se è obbligatoria solo dal mese di Luglio 2014.

Ricadute su una possibile progettazione di efficientamento energetico

Un’operazione di adeguamento normativo in termini di contabilizzazione del calore, se applicata su edifici particolarmente vetusti o appartenenti a proprietari interessati alla questione dell'efficienza energetica, è l'occasione per una progettazione integrata che intervenga sull'intero edificio, ma soprattutto su quelle parti che sono sensibili rispetto all'incentivazione da ottenere.

Le parti di edificio interessate potrebbero essere:

  • L’involucro esterno (sia nelle parti opache, che nelle parti trasparenti);
  • L'impiantistica, a partire, appunto, da un sistema di contabilizzazione del calore sino al rinnovamento dei generatori di calore e dei sistemi di emissione

A seguire, a cascata, interventi sull'involucro esterno possono significare anche un cambiamento di immagine dell'edificio, che nel caso di cappottatura è una nuova "pelle" che gli viene "cucita" addosso come un abito su misura; poi una copertura che ha già problemi di impermeabilizzazione potrebbe essere resa efficiente con un isolamento termico adeguato e la posa di pannelli solari; la sostituzione dei serramenti è di sicuro uno degli interventi di maggior effetto e che spesso fanno la differenza nella percezione di un edificio “nuovo” o “rinnovato” rispetto ad uno “vecchio”.

Come già detto si potrebbe infine scegliere di abbandonare i combustibili fossili, o di limitarne molto l'uso, a favore di moderne unità in pompa di calore. Un sistema di recupero del calore completerebbe l'opera per consegnare un edificio completamente rinnovato con un investimento certamente oneroso, ma di impatto certo sui consumi e sull'immagine della proprietà.

La scelta, quindi, va effettuata sulla base dei propri conti economici, considerando sia il risparmio immediato, che gli incentivi fiscali.

Manzoni